domenica 29 luglio 2012

PROSODIA BONONIENSIS REFORMATA 1707




Lettori e non lettori, ma spero e propendo più per i lettori abituali, dopo un lungo peregrinare per le vie della Biblioteca di Celso, accarezzando i dorsi pergamenati dei miei volumi, come se stessi carezzando cime bionde di grano al vento, il mio dito indice, si è fermato su di un testo, che a dire il vero, da molti anni non coglievo, passatemi il termine botanico, dalla mia collezione. Carpita l'occasione, ho deciso di rendegli omaggio, mostrandolo a voi, e parlandone in modo libero , descrivendone la struttura, il suo autore, un Gesuita della seconda metà del 500, Giovanni Battista Riccioli. Per vocazione Astronomo, ma forse più per senso critico verso Galilei, il nostro insegnante di Filosofia e Lettere, scrisse molto di pianeti, moti celesti, caduta di gravi, e provò a fare un ritratto scritturistico del Volto della luna. Così in cielo come in terra, recita la legge di Trismegisto, ma il volume che posseggo, non tratta di orbite celesti, ma bensì di grammatica, poetica, un vero e proprio compendio di esegesi Latina, riguardante versi poetici, metrica, e tutto il mondo o la sfera della saggia dottrina del comporre. Vi sono, sfogliando il tomo, dei capilettera Istoriati, o miniati, ma non sono d'accordo con la seconda definizione, rimanda troppo ai codici Medievali, e la dicitura Istoriati, forse, si addice di più a questo splendido modo, di decorare libri. Di questi tempi l'uomo, ha smarrito il senso e la via della bellezza, tutto appare piatto, omogeneo, una teratologia dell'arte, bisognerebbe comporre, per descrivere ciò che ci circonda.Soltanto due secoli fa, anche nel fare le cose più semplici, vi era comunque l'attenzione per il bello, per l'estetica, ma quest'ultima, aimè, sembra essere perita con l'uomo.Fortuna nostra dunque, sono queste preziose Reliquie del Passato, questi scrigni sacri e preziosi, i volumi antichi. Il tomo è composto di 752 pagine, e sono presenti fisiologici segni del tempo, ma io amo definirli, SIGILLI, firme dei secoli...L'ingiallimento del cartaceo è paragonabile al sorgere delle rughe, immancabili, adoro queste perfette imperfezioni in un volume, e detesto sinceramente, i tomi troppo ben conservati, come se fossero nuovi. Voglio il travaglio dei giorni, il vissuto di un testo, sta nelle sue cicatrici, mi disse un di, un collezionista francese...Mai cosa fu così ben detta. Sono orgoglioso di potervi mostrare il frutto della mia pazienza, e di quella paterna, a cui sono grato, e sapere che qualcuno apprezzerà le immagini che caricherò a breve, mi colma di emozioni, più che di gioia. Come sempre, adesso, mi dileguo,e lascio narrare le immagini, che hanno sempre una parola in più, quando il verbo non giunge a centrare il fremito Platonico. Ma prima, voglio trascrivere il titolo per intero, è un atto dovuto, un inchino al libro, e al suo autore; PROSODIA BONONIENSIS REFORMATA Et ex duobus Tomis in unum ab ipso Auctore redacta.Nec sola rudimenta Prosodia pro Tironibus sed Prosodiam Majorem absolute tamen provectis necessarium continens; Una cum selectis Poetarum  Versibus ad confirmandam  Syllabarum quantitatem , & triplici ut antea Indice Vocabulorum, Praesenti editione iuxta expurgatissimum quod aberi potuit, Exemplar diligentissime, excusa. AUCTORE P.JO.BAPTISTA RICCIOLO SOC. JESU FERRANIENSI, VENETIIS MDCCVII Apud Antoni Bortoli.

Nessun commento:

Posta un commento