martedì 17 luglio 2012

IL FREMITO PLATONICO

Come già vi avevo anticipato in un post precedente , l'attrazione o la bellezza che mi incatena in un volume , e di un volume , è una forza incondizionata , primordiale , che trascende tutto , per poi ricadere però nel senso di quel tomo che tanto mi attrae. Questo fremito Platonico , non sceglie in base alla data , o al contenuto , o all'autore...No , egli supera tutte queste cose , va dritto al mistero che si cela dietro una mia determinata scelta. Ho vagato molto per ferie , esposizioni , mercatini , gallerie...Spesso quello che non trovavo in grandi volumi esposti , dietro vetri diafani , o sistemati all'interno di librerie antiquarie nelle vie chiassose della Francia , illuminati sacralmente da faretti diretti verso i frontespizi , l'ho trovato durante una camminata svagata dentro bancarelle sistemate alla meno peggio , battute dal vento , con illuminazioni oscillanti come lucciole , su tavoli o banconi traballanti...Si , li ho trovato volumi che mi hanno chiamato per nome , li ho presi sfogliati , e non vedevo ne mi curavo di chi poi l'avesse scritto , se del 700 o del 600 o dell' ottocento...no tutto questo era già sfumato...Io mi innamoro dell'incomprensibile stupore della mia anima , d'innanzi a biografie reali , o incisioni di uomini del tempo dei lumi , frontespizi tempestati da floreali ingarbugliati , firme di lapsis , macchie d'inchiostro nere come l'abisso , che sembrano fiori ignoti spuntati dalla carta ingiallita.Il mio Fremito non ha una logica , scevro di parametri e quant'altro. Per me un trattato di Metafisica del 500 , vale quanto un Rousseau del 700 , o una dissertazione sulla caduta dell'Impero Romano del 600. Nessun obiettivo preciso , nessuna classifica , solo quel richiamo , quell'atto di essere rapiti nello sfoglio , e solo dopo ,a casa , in poltrona , o anche passati giorni interi , mi rendo conto ,realizzo quello che ho voluto tanto possedere. Certo , i libri , i trattati hanno tutti un padre , sono frutto dell'uomo , ma poi il tempo compie il suo sortilegio , lo spirito va per conto suo ,si libra , si beffa di noi , delle certezze e delle classificazioni , e prende e si nutre, dell'ambrosia dei secoli ,e dello slancio improvviso del cuore. Questo è per me , collezionare , questa è la mia Biblioteca di Celso , un luogo di fremiti , di camminamenti sognanti , e Pindariche visioni , ed evoluzioni. Questo è il mio parametro , il non averne.

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