mercoledì 29 agosto 2012

ORAZIO FLACCO OPERE

"Pulvis et umbra sumus.." . Chi ben comincia è a metà dell'opera si dice, ebbene, introducendo un verso di Orazio come premessa per questo post, sono già partito bene, se mi viene permesso. Carissimi frequentatori della Biblioteca, avrete dunque capito che il protagonista di questo nuovo post è il grande poeta latino, Orazio Flacco, che ho diciamo, disturbato, mentre sonnecchiava su uno dei miei scaffali immersi nell'ombra, ma luce fu, e dunque i riflettori si accendono su questo Poeta della Roma Imperiale. Il volume che contiene le sue Opere, è datato 1772, tradotto dal Dottor Francesco Borgianelli  da monte lupone. Stampato presso Antonio Bortoli, in Venezia. Ho solo scattato una foto del frontespizio, ma sono in corso le altre, per cogliere e porgervi altre immagini da contemplare. Credo anche, che farò qualche intervento minimo di restauro, anche se amo troppo i segni dei secoli sui volumi....Godetevi la prima foto, domani andremo insieme dentro il volume.

domenica 26 agosto 2012

TRATTATO SPIRITUALE CRISTIANO VOLUME ANTICO GALLIFFET ECCELLENZE E PREGI DEL SACRO CUORE


Amatissimi frequentatori della Biblioteca di Celso, ebbene, con un diluvio alle porte, sacro pomeriggio e benedizione finalmente, posso mettere sul tavolo virtuale, davanti ai vostri occhi, questo bel tomo del 1700, del Galliffet: ECCELLENZA E PREGI DELLA DIVOZIONE DEL CUOR ADORABILE DI GESU' CRISTO: OPERA DEL PADRE GIUSEPPE DE GALLIFFET, DELLA COMPAGNIA DI GESU' TRADOTTA DAL FRANCESE. IN VENEZIA MDCCXLV. Appresso Francesco Pitteri, con licenza dei superiori e privilegio. Ho condotto alcune indagini a riguardo di questo Galliffet, e qualche ombra si è addensata su di lui, credo per alucune altre opere composte, che gli valsero l'ingresso nell'indice proibito. Riporto ora qui, se mi è possbile, dei frammenti a riguardo:L’opera del Croiset, forse per la sua novità e anche per carattere troppo ardente dell’autore, nell’edizione del 1694 fu iscritta nell’Indice dei libri proibiti con decreto dell’11 marzo 1704; le ragioni di questo provvedimento, tuttavia, non furono chiare nemmeno a padre J. de Gallifet, a quel tempo assistente dei Gesuiti di Francia a Roma; sembra si concentrassero soprattutto sulla necessità di una traduzione latina del testo. Esso venne ritirato dall’Indice solo il 29 agosto 1887 grazie alle pressioni di mons. J. Stadler, arcivescovo di Serajevo che ne curò una traduzione in croato. Tuttavia moltissime edizioni e traduzione dell’opera del Croiset, si succedettero nel corso del XVIII secolo, magari modificando soltanto alcuni dettagli. Ora, non sappiamo bene quanto il Galliffet possa essere coinvolto in una denuncia ecclesiastica a riguardo di alcune pubblicazioni sul Sacro Cuore di Cristo,ma a quanto pare, qualcosa o qualcuno lo trasse dentro tale vortie di controlli e sospetti, anche se in fondo, non traspare nulla chiaramente.Ma ricercando ancora ho trovato questa notizia, che conferma i dubbi a riguardo dei sospetti della Curia Romana;



  La sua opera principale è  De Cultu Sacrosancti Dei ac Cordis Jesu Christi Domini Nostri, che è stato pubblicato nel 1726, non senza grandi difficoltà, perché la censura ha ritenuto che "la Chiesa non approva nuovo forme di culto. " La sua richiesta per l'istituzione di una festa universale del Sacro Cuore. Ergo, il volume in questione ha dovuto attraversare diversi filtri recensionitici, prima di approdare alla forma e contenuto finali? La ricerca continua, sempre con cura e attenzione. Il volume si presenta in ottime condizioni, nel finale vi è anche la nota dei Riformatori che sottolineano la compatibilità con la stampa, non avendo nulla trovato di contrario alla Chiesa. Ildocumento è datato 9 Novembre 1736. Le immagini sono tutte per voi, contento e soddsfatto di questa bella chiacchierata pomeridiana...Vi aspetto numerosi.

sabato 25 agosto 2012

IL SACRO CUORE DI GESU' DI GALIFFET TOMO DEL 1700.

Carissimi...Nel pomeriggio, tempo libero permettendo, potro' postare e approfondire un altro volume della Biblioteca di Celso. Non voglio pero' anticiparvi nulla, ma vi lascio appunto solo il titolo del post. Restate in linea dunque.

giovedì 23 agosto 2012

IL RISVEGLIO.

Amici, di ritorno dalla natura icontaminata dei miei luoghi preferiti, il risveglio è in atto, ma diverso e molto fruttuoso. Lentamente si torna a vivere secondo i civili canoni fisiologici, che sinceramente, poco amo, e molto discosto. Ma bisogna combattere, per assaporare la vittoria su questo mondo frenetico. La lotta è la maturazione futura del risveglio più puro. Se vi dicessi che ho respirato tramonti? Qualcuno di voi potrebbe anche non captare nulla di normale. Se vi dicessi che ho vagato contemporaneamente per deserte vette, e fitti boschi? Spiato i lupi nell'ombra, guardato aquile fiere sparire nel sole, attraversato fiumi gelidi e trasparenti? Si...tutto questo è il risveglio, e la corazza che porto con me, addosso, come una pelle. Trasmutazione dello spirito, in dormiente a sveglio. Ma in città tutto è paradosso, e sembra al contrario, che per la vita, non ci sia posto, per la vera vita. Allora, quando tutto questo si porge davanti al Risveglio, la mia Biblioteca diventa uno scrigno prezioso, una terra sacra, luogo lontano dal mondo, con le sue porte segrete,e corridoi sconosciuti. Ecco...già in questa calma sento il rumore dell'antico, le cose non sono, il non è, è presente in gran quantità. torneranno le mie mani a cogliere questi fiori di carta e pergamena, sempre con l'anima intenta al risveglio. Allora, non resta che aspettare,e qualche frutto di nuovo, potra essere da voi assporato.

mercoledì 22 agosto 2012

IL RITORNO DEL BLIBLIOTECARIO.

Ritorno dalle vette selvagge e immacolate della mia terra, dove la sera abbellisce di diademi lucenti le cime selvose,e i temporali minacciano i paeselli arroccati. Posseggo nuove energie da consumare, nuovi occhi per vedere la bellezza nascosta.Il vostro Bibliotecario è tornato.

sabato 18 agosto 2012

CONFERENZE ECCLESIASTICHE 1788 LIBRO ANTICO

Prima di spiccare il volo verso le fredde dei miei appenini, è doveroso lasciarvi qualcosa su cui poggiare gli occhi, e far riflettere la mente. Nieente di meditativo, nessun trattato ascetico, ma bensì, un'opera Ecclesiastica, più che teologica, più Storica, che dissertativa, un'Apologia? Non direi. Ho solo letto in parte questo libro, non ho avuto il modo in toto di analizzarlo, ma con piacere cercherò di descrivervi il suo Umus, il suo perchè. Dal frontespizio riporto: CONFERENZE ECCLESIASTICHE OVERO: Dissertazioni sugli autori, i consigli e la disciplina de' primi secoli della Chiesa. Opera dello Abate Signor GIACOMO GIUSEPPE DUGUET tradotta dal francese e dedicata all'illustrissimo e reverendissimo Monsignor
DOMENICO DE JORIO Vescovo di Samaria, canonico della Metropolitana chiesa di Napoli, consigliere ecclesiastico del Supremo tribunale Misto. TOMO I NAPOLI MDCCLXXXVIII, Stampato presso, GIUSEPPE DI BISOGNO a spese di Getano Fico. Vi sono dunque molti personaggi che girano intorno a questa edizione. Il primo è l'autore, Giacomo Giuseppe Dougue, 


Jacques Joseph Duguet était entré en 1667 dans la congrégation de l'Oratoire . Jacques Joseph Duguet iscritta nel 1667 nella Congregazione dell'Oratorio .Ordinato sacerdote nel 1677 , fu primo professore di teologia nel seminario di Saint-Magloire.
Il se rendit alors clandestinement à Bruxelles près d' Antoine Arnauld et de Pasquier Quesnel . Poi andò in metropolitana a Bruxelles vicino Antoine Arnauld e Pasquier Quesnel . En 1690 , revenu à la vie publique, il prend ses distances avec les jansénistes les plus extrêmes. Nel 1690 , tornato alla vita pubblica, ha preso le distanze dai giansenisti più estreme. À partir de 1712 , il écrit sur la question de la conversion des juifs au christianisme, qui serait le signe prophétique de la rédemption prochaine de l'Église. Dal 1712 , ha scritto sulla questione della conversione degli ebrei al cristianesimo, che sarebbe un segno profetico della redenzione successiva della Chiesa. C'est un thème que l'on retrouvera chez les figuristes des XVIII e et XIX e siècles. Questo è un tema che troviamo in figuristes dei secoli XVIII e XIX.
Portrait de Jacques Joseph Duguet
Retiré en Savoie , il y écrivit une Institution d'un prince , traité politique à l'intention du duc héritier, qui ne fut publié qu'après sa mort, en 1739 . Rimosso Savoia ci ha scritto un 'istituzione di un trattato principe, erede politico per il duca, che è stato pubblicato dopo la sua morte, avvenuta nel 1739 . Il tomo dunque consta di parti separate, che vengono classificate come, dissertazioni. Ve ne sono VI, in questo primo volume. Il tomo ha conservato un aspetto discreto, aggiungerei più che discreto.La copertina non presenta segni gravi, l'impaginato è ben tenuto, privo di disgregazioni a livello legatorio, o zone di tarlature estese, sono quasi del tutto assenti. Si contano 300 pagine, e tutto il libro è intero, non vi sono mancanze, in più, è abbellito culturalmente da varie note al testo. Scritto in Italiano volgare, con interazioni in greco o latino, è un piacere potervelo mostrare, sapendo che il campo della Storia Ecclesiatica è florido di appassionati, e campo fertile di storia e teorie avvincenti sullo sviluppo del Cristianesimo primitivo. Vorrei davvero avere secoli di tempo per descrivervi ogni libro che poggia sulle mie mani, ma non avrei poi tempo sufficente, per vagare ancora nei corridoi della Biblioteca di Celso, e potervi mostrare queste meraviglie d'epoca. Vi lascio alle immagini, e alla speranza di poter trovare anche più tempo, per ampliare il discorso della descrizione del tomo, e dei futuri tomi, e anche sperando, di potervi trascinare in qualche commento e scambio di idee a riguardo. Buone Vacanze,e a presto amici.
 

giovedì 16 agosto 2012

L'INCEDERE DELLA LUCE.

Ogni passo svela il mondo, attraverso tenui tagli
nell'aria, come squarci senza tempo, da cui filtra
l'immobile splendore dell'eterno.
E' stato solo per un attimo, un risveglio d'estate, un richiamo da lontano.
L'incedere del giorno, come Aurora dalle rosee dita, porta la luce
dove dorme ancora l'ombra. Smuove i colori, e riempie gli occhi dei viventi.
Niente ha più segreti, tutto sboccia come un trionfo di verità splendenti.

DIATRIBA TEOLOGICA NEL PROSSIMO VOLUME.

Amici delle pagine vetuste, buongiorno. Il lavoro di ricerca e approfondimento sul volume che presto vedrete postato, continua con gaudio e con lento passo. Le vacanze ristorano ancor di più lo spirito di ricerca,e mostrarvi questo volume, superficialmente, non mi sembra molto da Biblioteca di Celso, ecco perchè, più le cose si sanno, più è bello poterle condividere, anche se immagino, che molti di voi, fedeli amanti del tomo d'epoca, siano già esperti pioneri dell'autodidattismo. Le porte della Biblioteca sono sempre spalancate, come una bocca colma di luce, è pronta a inghiottire anche l'ignaro passante. A presto.

domenica 12 agosto 2012

GRANDE VOLUME ANTICO TRUTINA THEOLOGICA

Pochi giorni ancora, e potrò postare un volume degno di questa Biblioteca,e del nome che gli diedi quando decisi di crearla. Un libro che potrebbe essere benissimo esposto in qualche libreria antiquaria, sotto la luce nobile, di faretti gialli, e sotto gli occhi scintillanti di collezionisti e amanti di queste perle. Basta solo attendere...

venerdì 10 agosto 2012

LA CULTURA NON VA IN VACANZA.

Nonostante la rovente estate entri nel culmine, le porte delle Biblioteca restano spalancate per tutti voi avventori, e viaggiatori telematici, amanti dei volumi antichi.Le cadenze dei post forse sono meno serrate, ma il bibliotecario di Celso, vaga e sceglie per voi, i libri più intriganti e colmi di fascino, anche se fuori battono i raggi,e le strade reclamano vita. L'occhio è pigro in questi giorni, ma attento sempre e vigile comunque, a qualche dorso che contenga dei titoli succosi, a qualche volume che conservi in se la bellezza metafisica del tempo. La cultura non va in vacanza, e nulla costa..Leggere ci scalda il cuore, e perdersi nelle righe d'inchiostro, come disse Leopardi, è un dolce naufragare.

venerdì 3 agosto 2012

LIBRO ANTICO DELLA VITA PRIVATA DE ROMANI 1783




Vizi e virtu' degli antichi padroni del mondo, vengono elencati cari amici, in questo delizioso volume d'epoca, che ho estratto da uno degli scaffali della mia Biblioteca. Leggendo pagina dopo pagina, ci si ritrova immersi nelle stade e nella case, domus, della capitale, nelle ore di lavoro, o nell'ozio dei giardini privati. Gli onori degli altari, i canti propiziatorii, in toto, un piccolo capolavoro esegetico storico, di DOMENICO AMATO, giureconsulto di Napoli, che ci avvisa nella prefazione, di aver poi pubblicato dopo molto tempo,e con gran fatica, un commento sul Gabinetto di Cicerone, opera di Filippo Venuti Monsignore. Lo stesso, ci avvisa, che tale appendice, e quindi il piccolo commento, è merce ormai rara, metaforicamente intendendo, la rarità dello scritto da lui ri-pubblicato. Vi sono delle aggiunte cartacee, che solo ora, dopo anni, ho notato. Sono delle striscioline con frammenti di scritte, e sto pazientemente cercando di ricostruirne almeno un nesso logico, ma appare ancora un arduo lavoro. Altra mia piccola osservazione, sta nella descrizione della decadenza dell'Impero Romano. Se Gibbon, il grande autore del Declino e caduta dell'Impero Romano, imputa la causa della disfatta, all'ingresso della religione Romana, nella struttura Politica e nel tessuto urbano, qui, un'altra verità sembra sbocciare tra le gialle carte...L'agio. L'agio dovuto alla ricchezza, alla potenza, alla vanagloria, al lusso, alla perdita di controllo, di una creatura ormai troppo grande da poter controllare. I lavori perdono la loro importanza, l'agricoltura che prima era una nobile occupazione, un riposo bucolico che  esercitavano anche gli ufficilai a riposo, mano a mano, l'importanza della vita quotidiana si sposta sull'apparenza della ricchezza e sulla ricerca della potenza, e dell'orgoglio personale. 224 pagine di puro viaggio a ritroso, abbellito e arricchito culturalmente, da annotazioni estese ed esaurienti. Vi lascio alle immagini del libro...e ai vostri commenti.